Gli isolati

Gli isolati

 

I sospesi e isolati vivono in una situazione in cui sono come morti viventi e dice Nico Veladiano che esistono persone che sono morte che vivono come se fossero vive, ma sono già passate in un’altra dimensione, qui invece questi sospesi vivono da soli e se parlano con qualcuno e fanno domande non ottengono mai risposte o risposte diverse dalle richieste, restando sempre poco inseriti nella realtà che li corconda.

Le decisioni devono essere loro e sono sospese, ma pur non vivendo normalmente l’unica cosa che non sanno è quando finirà il contagio da covid e intanto utilizzano i loro soldi e non possono saper fino a quando quindi non programmano risparmi eccessivi, fanno la spesa coi risparmi e vanno avanti senza che nessuno dica loro fino a quando e forse non lo sa nessuno, ma arrivare alla fine dei risparmi e constatare che non c’è ancora una fine della pandemia è ugualmente distruttivo. Come si fa a aver aspettato anni per uscire illesi come promesso e poi invece per magari pochi mesi non si riesce più a fare la spesa.

Qualcuno fa un bilancio forse, ma non ci sono comunicazioni e finchè uno sa quello che possiede è un conto, ma non sapendo per esempio le spese condominiali anche se sono ridotte al minimo ci si potrebbe trovare con la casa in vendita, perché ci sono debiti e uno non lo sa nemmeno e come può provvedere se non può trovare lavoro?  Non potrebbe neanche volendo firmare un contratto e allora cosa dovrebbe fare quando arriva a aver terminato i soldi nel conto corrente

Se uno dovesse vendesse la casa per ripagare i debiti come potrebbe resistere a una notizia del genere dopo tanto tempo passato nella speranza di uscire con ancora qualcosa per il futuro? Senza poter nemmeno reagire e spiegare di poter pagare i debiti e chieder e un’attesa o rate e a partire da quando potrà uscire.

Quando uscirà senza tamponi e potrà lavorare ripagherà tutto, ma se invece non ha lavoro e nemmeno pensione e non sa nemmeno se e quando troverà un lavoro cosa dovrebbe fare. Non può nemmeno pagare un affitto.

Allora forse potrebbe essere previsto un prepensionamento, ma se uno ricevesse il minimo o poco, perché ha lavorato pochi anni come potrebbe pagare i debiti o vivere. Perchè dovrebbero pensare di trasferirlo e perchè dovrebbe volere continuare a vivere una vita di stenti.

Nella sua testa c’è che tonerà a uscire, lavorare e guidare e continuano a dire che ci sono posti e che si dovrà lavorare per coprire i posti che i giovani non vogliono più ricoprire, ma sarà davvero possibile?

E se non fosse così uno dovrebbe ringraziare di non essere morto  per infarto da pericardite o miocardite o ictus da trombosi, ma che vita potrà fare dopo, non credo che un laureato che era imprenditore accetterebbe di sopravvivere per sempre rinunciando a tutto e  allora si chiederà come è possibile che esista una decisione del genere, che si possa non vaccinarsi e perdere comunque l’esistenza normale e poi che giustizia ci sarebbe nell’aver obbligato una persona a una specie di isolamento domiciliare senza che avesse mai contagiato nessuno. Una persona immune che non vogliono accettare che esista che non riempie gli ospedali, fa risparmiare tamponi e vaccini, paga tutte le tasse alla fine dovrebbe essere umiliato per non poter tornare a vivere una vita dignitosa? Perché non si riesce a accettare che esistano persone che non si ammalano e se devono rispettare chi si ammala, vaccinato, recidivo stando quasi sempre chiusi in casa, perché dovrebbero perdere la loro vita aspettando che questi guariscano, se poi invece di uscirne insieme si trovano a aver perso il proprio futuro. Uno potrebbe vivere normalmente e invece adesso che terminano i casi e ce ne saranno forse tra quattro o sei mesi, perché uno dovrebbe dover rimanere ancora in casa e se facessero una nuova campagna di vaccino che non gli serve e i vaccinati sono solo volontari senza il decreto non ci sarebbe problema e invece così lo creano dicendo che non si sa se si dovrà pagare una multa per inadempienza, che magari è già stata pagata e c’è chi chiede il rimborso o fa ricorso, perchè non deve vaccinarsi, perché avrebbe la peggiore allergia al vaccino e è guarito di sicuro dopo quattro anni di contagi.

La persona non uscirebbe coi tamponi,  ma se uno è immune dovrebbe essere scritto che non li farà e invece al lavoro li chiedono e allora come se ne esce se è vero che li fa chi si ammala o lo fanno solo a chi entra in ospedale, col decreto invece chi lavora li fa o chi entra in un gruppo, perché magari i componenti del gruppo si ammalano e c’è la regola che chi sta a contatto coi fragili fare i tamponi, ma non si sa chi siano i fragili, solo in ospedale li hanno classificati e allora come si può vivere una situazione del genere in cui qualcuno fa i conti e la persona si trova alla fine impoverita tra imprevisti come l’adeguamento all’energia rinnovabile o rotture lasciate da operai chiamati per aggiustare che invece hanno fatto un lavoro da rifare, persone che vanno a lavorare e vengono pagate e magari ci sarà un rimborso, ma non si sa e l’unica cosa certa è di dover far rifare il lavoro.

Una nuova variante potrebbe contagiare? Ma se è la sottovariante della variante? Siano davvero al limite della verità dicendo che non si sa se l’ondatella sarà ancora mortale dopo che e stato detto che la pandemia è endemica e ci sono casi come per l’influenza e ormai il decreto rimane solo per discriminare.

Michela Mussato

Precedente sul festival di Sanremo Successivo Carne artificiale

Lascia un commento