problemi strani

problemi condominiali

accade che nel quartiere nei condominii non vengano puliti i pozzetti e ci si domanda come mai, dato che durante la pandemia invece ci si aspetterebbe più pulizia e sembra che ci sia il virus nelle acque reflue. Allora si potrebbe pensare che magari gli addetti preferiscano evitare contagi e che il comune voglia appunto proteggerli da questi.

Magari invece è l’amministratore che non richiede la pulizia per non caricare i condomini di spese in un momento in cui qualcuno non riesce a pagare le rate come prima. Però in questo modo si arriva a avere i servizi intasati e ci si sente maltrattati. oltretutto qualcuno si trova con l’appartamento allagato e anche se potesse avere un rimborso dall’assicurazione preferirebbe che tutto funzionasse e si domanda perchè non sia così, visto che le bollette vengono pagate e anche l’amministratore.

Davvero si pensa che l’amministratore dovrebbe garantire che nel condominio tutto funzioni e invece no, anche lui svolge lavori da rifare e dice che ha chiamato gli espurghi, ma tutti hanno visto arrivare un furgone piccolo, che si è occupato solo delle acque bianche dei lavelli, perciò si pensa che se i lavori devono essere fatti quando servono sarebbe proprio ora e infine non piace la presa in giro dell’avviso della pulizia, che poi viene fatta in modo diverso da come sarebbe utile.

Se anche ci fosse un problema in un appartamento di un tubo che perde non è giusto danneggiare gli altri che si trovano acqua sul soffitto dell’entrata o del garage o sulle pareti di casa propria.

Verrebbe da astenersi dal pagare il condominio, ma ci sono le solite spese di luce, ascensore e scale.

ci sono indifferenza o insulti anche quando un giorno senza avviso si trova un elettricista, che posiziona luci di emergenza nel sotterraneo, quando sulla scala mancano tre lampadine, che non vengono sostituite da mesi. Ci si chiede quale sia la ragione di questa situazione se si era pensato che non cambiare le lampadine servisse a risparmiare energia, invece poi ci si trova la spesa aggiunta delle nuove lampade d’emergenza, senza che questa spesa sia stata preventivata in un’assemblea condominiale e si pensa che si sarebbe dovuto votare fra due preventivi e invece ci si trova il lavoro fatto senza avviso. mentre di solito c’era un cartello sulla porta, che avvertiva dei lavori e si doveva fare attenzione agli operatori, mentre così un residente scende in garage e si trova l’operaio sulla scala e lo deve evitare senza sapere cosa stia facendo. La fiducia che sia necessario può esserci, ma l’attuazione del compito è davvero inattesa e non pare possibile che i soldi propri vengano spesi senza avvertire.

ci si domanda che senso abbia avere dei capiscala e perchè le persone dovrebbero vivere male nelle proprie abitazioni se ci devono passare più tempo uscendo meno per evitare i contagi

Alla fine sembra che si debba resistere a una specie di guerra o risparmiare e la realtà è che non c’è risparmio se si spende per dover rifare il lavoro coi rimborsi e allora ci si chiede il motivo di questo e si pensa che forse non è necessario niente se non la salute, però se le persone lavorano per mantenersi e rischiano i contagi sia che svolgano i loro compiti bene o male non c’è ragione che i lavori siano fatti male e poi si riflette che se ci sono persone sospese forse la ragione è che si dovrebbe aspettare che ci siano anche loro a decidere e rimane sempre l’obiettivo di rispettare i fragili, infine si pensa che se ci fosse un contagio le persone si ricorderebbero negativamente il lavoro e non vorrebbero più incontrarsi con quella ditta o quel condominio, quindi si pensa che sarebbe stato meglio evitare contati e che rimanere in isolamento avrebbe protetto le persone e i loro rapporti futuri.

Poi si vedono cantieri che mancano di sicurezza e ci si domanda come possano non preoccuparsi della vita dei muratori anche se al momento potrebbe sembrare che rischiassero più per il virus.

Poi si vedono dei tubi del riscaldamento che non raggiungono il tetto e che affumicano le terrazze degli abitanti e ci si chiede ancora perchè si dovrebbe inquinare l’aria se l’obiettivo è respirare e la Ue propone di diminuire le emissioni nocive e ancora si riflette che magari non si sarebbe dovuto accendere il riscaldamento, ma d’inverno serve e comunque si è cambiata la caldaia per inquinare di meno, perciò si fa sempre un bilancio fra rischio e beneficio e alla fine si trova sempre che si rischia la vita come se tutti rischiassero la terapia intensiva e invece stanno peggio per il fumo emesso dalle stufe a pallet.

Chi si accontenta sta meglio, ma magari rimanda dei lavori che dovrà fare e non sa se potrà permetterseli dopo la pandemia e rimane il paradosso di chi invece li fa e è peggio che se si fosse tenuto una cosa rotta o vecchia che magari scaldava meno o forse non era più a norma, ma almeno funzionava senza infastidire.

Alla fine pare che ci si debba solo lamentare inutilmente e così si è costretti a parlarsi, ma le relazioni si rovinano con sentimenti negativi per chi non ascolta, sembra fare dispetti e non fornisce risposte adeguate.

All fine ci si sente in un  mondo al contrario dove non funziona più niente sia che si parli o meno e si capisce solo che l’unica necessità è che finisca la pandemia, per poter tornare alla normalità altrimenti tutto si deteriora e alla fine sembra che nemmeno la casa abbia più lo stesso valore protettivo e resta solo la possibilità di fare la spesa e si è solo contenti di essere vivi, ma la vita non è più quella solita e non si trova la spiegazione del perchè si debba continuare a sprecare il tempo, sperando che la noia termini e che le persone tornino sincere e ognuno svolga il proprio lavoro con coscienza e sarebbe quasi doveroso aspettarsi un rimborso totale di ciò che è stato speso oltre all’alimentazione.

la percezione è di un mondo sbagliato sia che si stia soli o no, che in casa tutto funzioni o meno e l’unico desiderio è tornare alla vita precedente, libera senza sfiducia nel prossimo e serena in cui alle parole corrispondevano i fatti e non si aveva paura di perdere la salute.

Michela Mussato

 

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